Grande novità nel 2024 in materia di congedo parentale: i genitori potranno ottenere un mese pagato al 60% della retribuzione.
Buone notizie per i genitori che usufruiranno del congedo parentale nel 2024: avranno diritto ad un mese in più pagato al 60%. Anche se è il datore di lavoro ad anticipare la somma, l’indennità economica resta a carico dell’Inps: vediamo cosa è cambiato.
Congedo parentale 2024, un mese al 60%: la novità
Il decreto di Bilancio, se da un lato raddoppia l’Iva a pannolini e assorbenti, dall’altro aumenta la percentuale dell’indennizzo del congedo parentale. Stando a quanto si apprende dalla bozza, nel 2024 i genitori potranno chiedere un mese “retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni“. Al momento, chi usufruisce del congedo viene pagato con un’indennità economica a carico dell’Inps (generalmente anticipata in busta paga dal datore di lavoro) pari al 30% della retribuzione, tranne che per una mensilità in cui si riceve l’80%.
Nel 2024, invece, il congedo parentale sarà così suddiviso: un mese all’80%, uno al 60% e gli altri otto al 30%. E’ bene sottolineare che la manovra “non aggiunge un ulteriore mese di congedo parentale indennizzato all’80% della retribuzione“. La normativa, infatti, stabilisce la sola elevazione dell’indennità all’80% (invece del 30%) della retribuzione “di un solo mese dei tre spettanti a ciascun genitore, non trasferibili all’altro“.
Quanto dura il congedo parentale?
Questo significa che il congedo parentale 2024 non durerà un mese in più, come si credeva in un primo momento, ma si otterrà una maggiorazione del 60% dell’indennità economica a carico dell’Inps. L’esecutivo chiarisce, inoltre, che la fruizione alternata del congedo all’80% tra i genitori “non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale“.
Per il resto, la normativa che regola il congedo è sempre la medesima: i genitori possono assentarsi in congedo parentale (retribuito o meno dall’Istituto) fino ai dodici anni di età del figlio.